SCIENCES AND SOUNDSCAPES giornata di studio interdisciplinare Catania, 5 dicembre 2009 INGV - Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Piazza Roma, 2
Viviamo tutti in un paesaggio sonoro. Il suono che ci circonda e in cui siamo immersi costantemente nel corso della nostra vita svolge un ruolo molto importante nella costruzione sensoriale della realtà, nel modo in cui ci rapportiamo al mondo, nel modo in cui comunichiamo gli uni con gli altri. Il suono e il rumore costituiscono sia un ambito di interesse specifico per la scienza, quindi un vero e proprio oggetto di studio (nella Fisica Acustica ad esempio) sia una fonte specifica di informazione utilizzata da diverse discipline scientifiche per propri fini di ricerca (Bioacustica, Psicologia, Fisica delle particelle etc.). Parallelamente, anche se in maniera meno sistematica i Soundscape Studies (Studi sul Paesaggio Sonoro) tentano di fornire un approccio interdisciplinare che si avvale delle ricerche e delle metodologie proprie di discipline scientifiche altresì dotate di uno statuto epistemologico proprio (Acustica Ambientale, Audiologia, Statistica, Antropologia, etc.). La giornata di studi, composta da relazioni apparentemente eterogenee tuttavia evidentemente legate al terreno comune dell'indagine acustica, intende avere una duplice funzione. Da un lato verrà mostrata la peculiarità e la particolare incidenza dell'indagine sul suono condotta con finalità disciplinari specifiche all'interno dei singoli saperi. Dall'altro questi stessi risultati, indicazioni metodologiche e strumentali potranno essere letti sia come suggerimenti e indicazioni procedurali dai Soundscape Studies come ambito scientifico, sia più in generale come suggestioni dal potenziale poetico nel più vasto campo delle pratiche percettive e della produzione estetica.
I contributi degli studiosi saranno inframezzati da brevi interludi sonori quadrifonici, composti da Domenico Sciajno, canecapovolto, Lorenzo Pagliei, Stefano Zorzanello, Alberto Frizzo. Alla maniera delle “Strategie Oblique”, nome del celebre mazzo di carte di Eno-Schmidt, questi piccoli interventi sonori avranno la funzione di spostare l’attenzione per consentire la sua rimettessa a fuoco, stimolare l'immaginazione, moltiplicare le possibili connessioni tra gli argomenti trattati, tra essi il nostro background cognitivo. Seguono il programma della giornata e abstract degli interventi in programma.
Programma:
sessione I
h 9.30 - Saluti delle autorità e dei partner organizzativi:
S.Zorzanello, SSRG onlus, Catania Studiare il suono e studiare attraverso il suono: introduzione alla giornata di studi
Ascolto ambientale
C.Grillo, Università di Catania, Facoltà di Medicina AUDIOLOGIA L’udito come strumento indispensabile di sopravvivenza nel Paesaggio Sonoro
I principali metodi di indagine audiologica sono basati su test neuropsicologici, esami neurofisiologici ed esami d'immagine, condotti in modo da discriminare le alterazioni di percezione e produzione dei suoni semplici da disturbi che riguardano primariamente percezione e produzione di suoni strutturalmente organizzati. Ogni progresso nella diagnosi e nel trattamento delle malattie presuppone un avanzamento delle conoscenze e, in questo senso, lo studio delle capacità di percezione sonora del nostro cervello ha portato frutti molto interessanti . Dal punto di vista terapeutico lo sviluppo di nuove tecnologie di elaborazione del suono e una migliore comprensione dei sistemi neuro-audiologici coinvolti nella processazione uditiva produrranno nei prossimi anni una nuova generazione di apparecchi acustici in grado di cogliere uno spettro più ampio di suoni, con minori disturbi, permettendo così di apprezzare meglio l’ambiente sonoro che ci circonda. Diventa a sua volta indispensabile, alla luce di questo, un’attenta analisi e conoscenza dei sound-scapes quotidiani, unicamente in questo modo infatti si possono “creare” delle protesi che abbiano un fitting unico per chi le indossa, ovvero non più un banale amplificatore ma bensì uno strumento tailor- made, in grado di sfruttare, e quindi enfatizzare e filtrare, le bande dell’ambiente sonoro in cui il soggetto è immerso. Si parla quindi di vere e proprie scatole nere, in grado di fornire informazioni sui suoni ambientali quotidiani in lunghissimi periodi, che una volta aperte e campionate ci daranno informazioni indispensabili ma soprattutto uniche su quello spaccato di paesaggio sonoro. Anche senza sconfinare nell'ambito della patologia, dal momento che il rumore è anche un inquinante (il più diffuso negli ambienti di lavoro), l’audiologia può fornire i mezzi ad ognuno di noi per “sopravvivere”, al meglio ed il più a lungo possibile, nel paesaggio sonoro.
Strategie oblique - interludio quadrifonico 1
F.Sicurella, Locie - CNRS - Universitè de Savoie, SSRG onlus ACUSTICA AMBIENTALE L’acustica ambientale ed il soundscape
L’acustica ambientale è quella branca dell’acustica tecnica che si occupa prevalentemente del rumore e delle modalità tecniche per misurarlo, controllarlo, limitarlo. Lo studio del suono e delle sonorità presenti negli ambienti aperti e chiusi ricade invece nell’ambito dell’acustica architettonica o in quello dell’acustica “ecologica” che ha il suo fulcro nel soundscape. Il legame tra i due aspetti, suono e rumore appunto, apre nuovi orizzonti all’acustica tecnica che, partendo da dati sperimentali deve e dovrà coniugare anche quelli esperienziali ed emozionali. Questo intervento intende riportare alcune esperienze fatte nel tentativo di coniugare il suono con il rumore, la misura con la sensazione.
Strategie oblique – interludio quadrifonico 2
G.Riccobene, Università di Catania, Istituto Nazionale di Fisca Nucleare, Laboratori Nazionali del Sud FISICA NUCLEARE La voce del neutrino. Identificazione di neutrini astrofisici di alta energia con tecnica acustica
L'identificazione delle sorgenti di rumore acustico sottomarino ed il loro monitoraggio ha recentemente acquistato notevole interesse per i fisici delle alte energie, al fine di rendere possibile la rivelazione di neutrini prodotti in potenti sorgenti astrofisiche. È stato dimostrato che queste particelle sono capaci di depositare una grande frazione della loro energia in acqua, producendo un’onda acustica che si propaga per distanze di qualche chilometro. I LNS INFN di Catania hanno realizzato e messo in funzione una stazione di monitoraggio acustico sottomarino, installata a 2000 m di profondità a 25 km al largo di Catania. Questa tecnica sperimentale ha trovato importanti ed immediate applicazioni anche nel campo della bio-acustica.
Pausa caffè
M.L. Tringali, E. Internullo, Ass. Sc. KETOS, Catania BIOLOGIA MARINA Bioacustica e inquinamento acustico, conseguenze sui cetacei
La bioacustica è un ramo della zoologia strettamente correlato all’etologia che studia sia i metodi di trasmissione e ricezione del suono negli animali e nell’uomo sia come gli animali comunicano tramite questo mezzo. Essa riguarda anche lo studio degli organi atti alla ricezione e alla produzione dei suoni mettendo in relazione l’uso del mezzo acustico con l’ambiente circostante, allo scopo di comprenderne la funzione. L’inquinamento acustico è un problema che sta emergendo ora, e le sue implicazioni spesso sono comprese solo dagli specialisti, anche perché è difficile comprenderle per chi vive al di sopra della superficie dell’acqua. Il maggior apporto di rumore nell’ambiente acquatico è di origine antropica: navi merci sempre più grandi e rumorose, l’uso di sonar a medie frequenze durante le attività militari, ed infine la ricerca di nuovi giacimenti petroliferi e di gas condotta in mare utilizzando test sismici che si basano sull’utilizzo di suoni ad alta intensità per esaminare gli strati di roccia sottomarina per cercare e analizzare i depositi di petrolio fossile (M. Simmonds, 2004). Il rumore di origine antropica, come documentato, induce reazioni comportamentali a breve termine quali la cessazione delle attività di alimentazione, socializzazione e vocalizzazione, cambiamenti nel tipo di nuoto e l’insorgere di uno stato di allerta. L’utilizzo di piattaforme di registrazione fisse ci consente di avere dei dati precisi sui livelli di inquinamento acustico dell’area monitorata e sula presenza di cetacei nella stessa, in tal senso la piattaforma NEMO-OnDE si è dimostrata un ottimo mezzo di studio, che ci ha rivelato la straordinaria presenza di capodogli (Physeter macrocephalus) nel Golfo di Catania.
Strategie oblique – interludio quadrifonico 3
E. Privitera, Istituto Nazionale di Geofisca e Vulcanologia, Sezione di Catania GEOFISICA TERRRESTRE –VULCANOLOGIA Ascoltando il vulcano: il monitoraggio dell'attività infrasonica dell'Etna come strumento per il controllo dell'attività vulcanica.
I fenomeni acustici prodotti da un vulcano nel corso di un’eruzione sono ben noti. Spesso i boati legati all’attività esplosiva sono percepibili a numerosi chilometri di distanza nonostante che i vulcani irradiano la maggior parte dell’energia acustica in banda infrasonica. Utilizzando questa caratteristica, sono stati messi a punto dei sistemi di monitoraggio infrasonico su tutti i principali vulcani del mondo, tra cui l’Etna. Questi sistemi affiancano le più tradizionali reti strumentali di osservazione (p.e. sismiche e geodetiche), ma al tempo stesso producono dati unici e peculiari fornendo importanti informazioni sui processi esplosivi in atto, anche con condizioni meteorologiche avverse.
H 13.00 pausa
H 15.00 sessione II
S.Zorzanello, SSRG onlus Catania SOUNDSCAPE STUDIES Disciplinarietà e interdisciplinarietà, modelli quantitativi e qualitativi negli studi sul Paesaggio Sonoro. Cartografia sonora ed interpretazione nell’era telematica.
Le metodologie impiegate in alcuni dei più noti casi studio (World Soundscape Project, 1975, P.Amphoux 1991, J.L. Bardin 1993) mostrano la particolare importanza della descrizione qualitativa oltre che quantitativa nello studio degli ambienti sonori. La dicotomia qualitativo-quantitativo è sufficiente a marcare il confine tra scienze "morbide" e scienze "dure"? In che modo si possono implementare nuove forme di analisi quantitativa all'interno dei Soundscape Studies? All’interno di questo quadro teorico, lo strumento della carta geografica rappresenta da sempre una potente forma di conoscenza e controllo del territorio in cui il dato qualitativo e quantitativo convivono accomunati da una finalità cognitiva e progettuale al tempo stesso. La cartografia sonora, d’altra parte, introduce con forza la problematica temporale in una forma di rappresentazione tradizionalmente statica (grafica-fotografica). Al contempo il recente lo sviluppo e l’accesso alla tecnologia GPS, la conseguente creazione di mappe tematiche e nella fattispecie sonore, impongono una necessaria riflessione sul mutato rapporto tra mappa e territorio, sul riversarsi della prima sul secondo, su quanto ciò può incidere nella nostra attuale percezione del mondo.
Strategie oblique – interludio quadrifonico 4
M.Raffaele, Clinica Neurologica, Università degli studi di Messina NEUROSCIENZE Ambiente: cartoline uditive e rappresentazione mentale
Merito della neurofisiologia dell’ultimo secolo è stato quello di mutare il concetto dell’orecchio assimilabile a semplice recettore passivo sottolineando invece che lo stesso è anche raffinatissimo trasduttore e amplificatore del sonoro tutto. Quarantottomila fibre circa più un completissimo intrico di networks neuronali non saranno solo adibiti a godere per una canzonetta in quattro quarti: vi sarà pure altro e ce n’è talmente tanto di altro che si ha poca idea di quanti processi mnesici sonori la nostra mente codifichi (la memoria uditiva è quella meno soggetta ad oblio). Il significato è ancora a tutt’oggi meno chiaro di quanto si pensi (assodato per l’udito la funzione di spia prima protettiva e per la biologia la funzione socio-aggregante), avendo ancora una relativa approfondita conoscenza sulle strutture cerebrali implicate nei fenomeni emotivi inerenti i suoni. Infatti una chiara conoscenza di orecchio e corteccia cerebrale (depositaria di ascolti) non spiegano a sufficienza il terribile impatto emotivo che alcuni stimoli sonori possono provocare. Una sorta di meccanismo ancestrale, filogeneticamente più primitivo, connesso a strutture diencefaliche profonde, tali da provocare fenomeni emotivi d’impatto corposo e duraturo. E così che ogni cartolina sonora del mondo può esser non solo filtrata ma registrata, memorizzata e vissuta con una propria sensazione cosciente. In questo risiede probabilmente uno dei più arcani misteri del vivere, ove per ogni cosa che ascoltiamo vi è una possibile chiara modifica morfo-funzionale (plasticità neuronale) e conseguentemente una rappresentazione mentale.
Strategie oblique – interludio quadrifonico 5
S.Bonanzinga, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Palermo ANTROPOLOGIA DELLA MUSICA
Le “grida di reclame”: forme sonore di lunga durata nei mercati storici siciliani
Ogni mercato presenta un proprio specifico ordinamento dello spazio, dovuto di norma alla tipologia della merce trattata (a esempio aree distinte sono rispettiva mente destinate ai pescivendoli, ai macellai, ai fruttivendoli, ecc.), ma anche stabilito per consuetudine o dettato da soluzioni estemporanee (come nel caso delle postazioni volanti). La distribuzione spaziale dei venditori si riflette nella “geografia acustica” dei mercati: il loro attraversamento propone a chi ascolta il frenetico avvicendarsi e sovrapporsi di “cornici sonore” variamente strutturate. Entro questo continuum indifferenziato tuttora spiccano le voci dei venditori che reclamizzano con intonazioni modulate i prodotti in vendita, nel rispetto di una tecnica già attestata nelle civiltà mediterranee dell’antichità. Il nesso che si instaura fra le grida dei venditori e la più generale sfera acustica dei mercati ricalca la relazione che sul piano visivo si innesca tra figura e sfondo, nei termini suggestivamente delineati da Raymond Murray Shafer nel suo celebre volume dedicato al paesaggio sonoro (1977, trad. it. 1985). Nella nostra prospettiva d’analisi si considera sfondo ciò che risulta percepibile da ogni punto di ascolto, mentre per figura si intende quanto viene di volta in volta situato al centro della “inquadratura”, al fine di poterne apprezzare dettagli e sfumature: gli speciali frames sonori rappresentati dalle grida di reclame saranno pertanto illustrati nella loro dimensione formale, funzionale e simbolica. Strategie oblique – interludio quadrifonico 6
Albert Mayr, ForumKlanglandschaft-Italia SOUNDSCAPE STUDIES, TIMEDESIGN
Place(s) < - > Sound(s) < - > Time(s)
Gli elementi costitutivi degli studi sul paesaggio sonoro sono luogo, suono e tempo. Finora sembra sia prevalso un approccio "top-down" centrato sui luoghi: si sceglie un luogo, se ne studiano i suoni e i tempi di quei suoni. Come sappiamo, questo approccio ha dato dei risultati notevoli. Ritengo comunque che una permutazione del flusso top-down tra gli elementi costitutivi (sulla base del modello triangolare di Xia Li e Menno-Jan Kraak) possa aggiungere aspetti interessanti: p.es. si sceglie un particolare tipo di suono, si studiano i luoghi dove esso si manifesta e i tempi di quel suono e di quei luoghi.
Strategie oblique – interludio quadrifonico 7
- domande del pubblico e dibattito: prospettive e "contaminazioni" metodologiche. Conclusioni.
Finale quadrifonico
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L'iniziativa è resa possibile grazie alla collaborazione di INGV - Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sezione di Catania
Link: http://www.ssrg.it/italiano/index.php?option=com_content&task=blogcategory&id=1&Itemid=29 |