Con il patrocinio del Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione Ambasciata della Repubblica Federale di Germania in occasione del ventesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino verrà presentato
West Berlin 1985
di Marco Fioramanti
a cura di Roberto Savi
Sarà documentata l'esperienza dell'artista nel suo lungo soggiorno nella Berlino del Muro. Autore nel 1985 dell'intervento "Non saremo prigionieri di nessun carcere", verrà presentata in scala 1:1 la foto-installazione su tela della Volkswagen contro il Muro, da considerarsi come evento premonitore con quasi 4 anni di anticipo. Saranno proiettati video in VHS (realizzati con il sostegno della Technische Universität di Berlino Ovest, 1983), diapositive, performance nei locali e teatri berlinesi. Saranno esposte tele, carte e materiale originale documentativo (inviti di mostre, articoli, riviste, cataloghi, e foto dell’epoca, pezzi di Muro, ecc.). Sarà inoltre realizzata una performance multimediale dal vivo del tipo di quelle rappresentate in quegli anni.
ore 19.00 Die Mauer ist wieder da!
Performance Sylvia Di Ianni Marco Fioramanti Musica Luigi Polsini Mario Ciccioli Giovanna Di Corpo David Thompson Tristan Perich Videoazione Francesca Fini Featuring Skatò Saxophone Quartet Pierluigi Pensabene Buemi Francesco Dimotta Renato Trombì Antonio Di Padova
Una delle azioni-installazioni più ambiziose di Fioramanti avveniva in faccia al Muro di Berlino, con una volkswagen i cui motivi pittorici che egli aveva già tracciato su di essa venivano riproposti su quaranta metri di Muro. Caricando d’energia segnica tanto la macchina che il Muro sembrava che questa fosse sul punto di frantumarlo. Con i graffiti dei suoi anni Fioramanti condivideva il gusto per una pittura che voleva uscire dal ghetto del quadro ed urlare in faccia ad un pubblico che non voleva esser più quello delle gallerie e dei musei. Chiaramente vi era simile anche l’energia astratta dei segni o sarebbe meglio dire dei “geroglifici”. (Enrico Mascelloni)
Negli anni ’80, alcuni artisti dipinsero il lato del Muro che dava su Berlino Ovest, utilizzarono il Muro per i loro progetti artistici. In cosa si differenzia l’intervento di Marco Fioramanti da quelli di artisti come Keith Haring e Thierry Noir ed altri? Vi era azione e non decorazione: quel pensiero di libertà che era alla base del Movimento Trattista, “entrava”, “apriva”, “rompeva” visivamente quel Muro che avrebbe diviso ancora per pochi anni. Quel “tratto”, quel “gesto semplice”, quel “grido di rivolta” - indicati nel 1982 nel “Manifesto Trattista” - allora presero forma a Berlino con quella “auto del popolo” lanciata contro il Muro in un’esplosione di “tratti”. A Marco Fioramanti la Storia dell’Arte deve riconoscere che è stato l’artista che fece cadere il Muro di Berlino quattro anni prima, nel 1985: “Non saremo prigionieri di nessun carcere”. (Roberto Savi)
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