Il tema dei rapporti tra i luoghi della vita quotidiana e il sapere razionale della tecnologia e della scienza è al centro della mostra Lewis Baltz. 89-91 Sites of Technology, che inaugura sabato 15 settembre alle ore 12 presso la Palazzina dei&
Organizzata e prodotta dalla Galleria Civica e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, la mostra presenta fotografie di grandi dimensioni tratte dal progetto 89-91 Sites of Technology, che Baltz ha realizzato in Francia e Giappone a cavallo degli anni Novanta. Attraverso frammenti di fotografia diretta e immagini riprese da telecamere di sorveglianza, Baltz restituisce intatta la gelida insensatezza delle strutture anonime, indistinguibili dall'esterno, dove supercomputer ad alta capacità vengono utilizzati per gestire enormi quantità di dati e controllare flussi di lavoro, esperimenti scientifici, persino paesaggi: dal CERN di Ginevra alla centrale di videosorveglianza di Sophia Antipolis (un polo tecnologico nei pressi di Nizza); dalla centrale nucleare francese di Gravelines (vicino a Dunkerque) ai laboratori di intelligenza artificiale Toshiba a Kawasaki City; dal centro di gestione delle prenotazioni di Air France sulla riviera francese agli stabilimenti Matra Transport (nei sobborghi di Parigi).
Sinora presentata in modo frammentario e pubblicata solo oggi nella sua interezza, la serie 89-91 costituisce il punto di snodo tra due fasi distinte della carriera di Baltz, collocandosi a metà strada tra l'approccio minimalista e seriale dei progetti di documentazione del paesaggio degli anni Settanta e Ottanta e i grandi tableaux allegorici sul potere della tecnologia degli anni Novanta.
La mostra è accompagnata dal libro 89-91 Sites of Technology, pubblicato per l'occasione dall'editore Steidl con testi in italiano e in inglese di Angela Vettese e Antonello Frongia.
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