Il Teatro delle Moire è un'associazione culturale fondata nel 1997 da Alessandra De Santis e Attilio Nicoli Cristiani, la cui attività va dalla produzione di spettacoli all’organizzazione di eventi, alla pedagogia. Interessato ad indagare nuove forme di linguaggio, il Teatro delle Moire nel tempo ha frequentato molti ambiti ed esperienze di creazione e di rappresentazione così che le sue produzioni non si possono ascrivere ad alcuna categoria, se non inserirle in una dimensione innovativa.
Lavorare sulla scena, riflettere sull’estetica e sulla poetica implica una riflessione sull’etica e quindi anche sulla politica. Per questa riflessione Attilio e Alessandra si servono del corpo inteso come punto nodale di lettura della cultura, delle convenzioni, nel suo significato sociale, politico e nella sua potenzialità eversiva. Convinti che il corpo sia l’unico elemento della scena che possa farsi veicolo per una critica nei confronti del tempo in cui viviamo. Attraverso il loro lavoro sul corpo e sui corpi, tanti e differenti, cercano ribaltamenti e stratificazioni di sensi, sabotaggi dei cliché, corto circuiti, suscitando domande sul rapporto tra finzione e realtà, sui meccanismi di rappresentazione e sui rapporti di potere.

Danae Festival spregiudicato e trasversale è un progetto curato dal Teatro delle Moire interessato a rendere visibili esperienze artistiche nuove della scena contemporanea.
Nato a Milano nel 1999, propone artisti nazionali ed internazionali che frequentano ed attraversano differenti linguaggi dal teatro alla danza, dalla performing art alla musica, dalla videoarte al cinema e che non possano essere catalogati secondo rigide definizioni.
Il Festival vuole essere anche un'occasione per promuovere artiste dalla poetica personalissima ed innovativa, che lavorano in modo indipendente, esplorando le frontiere più ardite della creatività femminile. Genialmente "fuori luogo" Danae Festival coltiva, inoltre, una vocazione nomade attraverso la ricerca continua di differenti spazi, non solo teatrali, ma soprattutto di luoghi non convenzionali e urbani per accogliere progetti site specific.

Nel 2009 Danae Festival riceve il Premio Hystrio – Provincia di Milano.

Nel 2008 il TEATRO DELLE MOIRE, e DANAE FESTIVAL, hanno compiuto 10 anni.

Per festeggiare questo doppio anniversario, e in occasione della decima edizione del festival, il Teatro delle Moire ha realizzato la pubblicazione Anatomie di un Corpo Scenico, un concept book che non vuole essere un semplice resoconto di quanto accaduto in dieci anni, ma anche un’occasione di riflessione su temi che ci stanno a cuore come la nuova concezione della scena, nuova concezione dello spazio di rappresentazione, nuova idea di corpo, identità e autorappresentazione, nuove architetture: rapporto tra il tessuto urbano e interventi performativi, creazione di un nuovo sguardo: nuova percezione. Al tempo stesso è uno spazio in cui porsi in maniera critica rispetto alla problematiche che chi si occupa di cultura è costretto ad affrontare: mancanza di spazi per la creazione e la rappresentazione per la scena contemporanea, scarso sostegno alla cultura e alla creatività, immobilismo del sistema teatrale

A questo scopo abbiamo chiesto il contributo a dieci firme: Alessandro Bergonzoni, Paolo Dalla Sega, Daniele Del Pozzo, Michele Di Stefano, Mariangela Gualtieri, Marinella Guatterini, Danio Manfredini, Gianni Manzella, Paolo Ruffini, Luca Scarlini. Gli interventi saranno inoltre preceduti da un’intervista al Teatro delle Moire a cura di Sara Chiappori.

Il libro è anche un sorta di gioco enigmistico, un acrostico da cui muovere per trovare una via, una sequenzialità tra le pagine che lo compongono. I vari interventi si ispirano o sono legati, infatti, a delle definizioni di parti anatomiche alcune infinitesimali e nascoste, altre molto estese, ciascuna scelta con un’iniziale che potesse andare a comporre, se letta in sequenza con quella delle altre, i nomi di “Moire” e “Danae”.

Essendo il corpo strumento e insieme materia prima della nostra indagine, misura esatta e necessaria, parametro assoluto dal quale traggono origine tutte le altre tematiche legate alla scena e alla rappresentazione, è da li che siamo partiti, sezionandolo, parcellizzandolo, fino a comporre una specie di ‘corpo poetico’, o se si vuole un monstrum, pretesto attraverso il quale artisti e studiosi ci offrono il loro sapiente punto di vista sulla scena contemporanea.

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