Sono nata a Monfalcone, piccola città operaia famosa per il cantiere navale, dove si costruiscono le navi da crociera più grandi del mondo e per il triste primato dei decessi per malattie causate dall'amianto. Nel 2001 partecipo al laboratorio Fare Teatro ideato e condotto da Luisa Vermiglio per il Comune di Monfalcone. Questa intensa esperienza che unisce la ricerca teatrale alla riflessione sulle dinamiche sociali del territorio diventa, per me, una sorta di imprinting artistico. Il percorso formativo più importante prende avvio grazie a Prima del Teatro: Scuola Europea per l’Arte dell’Attore, dove incontro alcuni grandi maestri del teatro contemporaneo. Tra questi: Joan Baixas, direttore del Teatro de la Claca di Barcellona con cui approfondisco i linguaggi del teatro visuale; José Sanchis Sinisterra, fondatore del Teatro Fronterizo e de la Sala Beckett di Barcellona con cui affronto uno studio sulla coralità sia come attrice che come drammaturga, e molti altri. Nel 2006 debutto all'estero come attrice professionista in una importante produzione catalana: Merma Neverdies, spettacolo con pupazzi di Joan Mirò, regia di Joan Baixas, prodotto da Elsinor-Barcellona in esclusiva per la Tate Modern Gallery di Londra. Con questo spettacolo tocco alcune importanti piazze europee come The Irish Museum of Modern Art di Dublino, The World Heritage Festival di Ortigia, il Teatro Español di Madrid, Die Frankfurter Buchmesse in Germania, la Fundacìo Mirò di Palma de Mallorca, il Museo Guggenheim di Bilbao e altre. Nel 2007 torno in scena in Italia con Indemoniate!, spettacolo di Giuliana Musso e Carlo Tolazzi, regia di Massimo Somaglino, prodotto da Teatro Club Udine e dal Rossetti,Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. In maggio 2009 debutto in Spagna con lo spettacolo Zoè, ultima produzione della Compañía Teatre de la Claca di Barcellona, diretta da Joan Baixas. Nel giugno del 2009 vinco il Premio Scenario per Ustica '09 con il progetto inedito È bello vivere liberi! Per il quale Belinda De Vito ha costruito gli oggetti di scena e Marco Rogante ha curato le musiche e la direzione tecnica. Sono stata finalista al Premio Ubu 2010 e al Premio Virginia Reiter 2011 come miglior attrice under 30. Grazie ad una borsa di studio, nel 2011 partecipo come attrice a "...Think only this of me...", produzione teatrale della Guildhall School of Music and Drama di Londra Attualmente sono in giro per i teatri italiani con È bello vivere liberi! Dal 2009 faccio parte del progetto Fies Factory di Centrale Fies
Occupation:
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Concerts/Performances:
È BELLO VIVERE LIBERI! Ispirato alla biografia di ONDINA PETEANI Prima staffetta partigiana d'Italia Deportata ad Auschwitz n° 81 672 SPETTACOLO VINCITORE DEL PREMIO SCENARIO USTICA 2009
Un progetto di teatro civile per un'attrice, 5 burattini e un pupazzo
di Marta Cuscunà (Ronchi dei Legionari - Gorizia)
costruzione degli oggetti di scena Belinda De Vito luci e audio Marco Rogante disegno luci Claudio Parrino Co-produzione Operaestate Festival Veneto Cura e promozione Centrale Fies
È bello vivere liberi! è uno spettacolo per liberare la Resistenza dal grigiume della retorica. Per restituire all'idea di antifascismo la luce e l'entusiasmo che la accompagnarono anche nelle situazioni più difficili. Per riappropriaci della gioia, delle risate, delle speranze dei partigiani che sono state soffocate dallo sterile nozionismo. È uno spettacolo per riscoprire l'atmosfera vitale e vertiginosa di quel periodo della nostra storia in cui tutto sembrava possibile. Per questo È bello vivere liberi! è dedicato a tutti quelli che l'antifascismo l'hanno studiato solo sui libri di scuola, perché anche per loro la Resistenza diventi “festa d'aprile!”.
Motivazioni della giuria: È bello vivere liberi restituisce il sapore di una resistenza vissuta al di fuori di ogni celebrazione o irrigidimento retorico. Resistenza personale, segnata dai tempi impetuosi di una giovinezza che è sfida, scelta e messa in gioco personale. Resistenza politica, dove la protagonista, Ondina,incontra la storia e la sua violenza. Resistenza poetica, all’orrore che avanza e annulla. Resistenza adolescente, che incontra il sangue, lo subisce, lo piange, ma continua ad affermare la necessità della felicità e dell’allegria anche nelle situazioni più estreme che Ondina vive. Ondina, di cui Marta Cuscunà ha ricercato le tracce attraverso un lavoro accurato sulle fonti storiche, dentro la memoria del proprio territorio e attraverso le parole di chi l’ha conosciuta. Spettacolo felicemente atipico, coniuga un fresco ed efficace lavoro di narrazione, attento ai piccoli gesti del quotidiano, a stupori di ragazza, con il mestiere del burattinaio, che riprende i propri personaggi, ne soffia via la polvere e li riconsegna, felicemente reinventati, a una comunicazione efficace, archetipica, popolare. In questa ricerca anche l’orrore del lager può essere raccontato, senza che lo spettacolo perda lo straordinario candore e la felicità nel racconto della storia che ancora siamo.
Exhibitions/Events:
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MARTA CUSCUNA' Finalista al Premio Virgina Reiter 2011 come miglior attrice under 35 Membri della giuria: Gianfranco Capitta, Rodolfo Di Giammarco, Ennio Chiodi, Maria Grazia Gregori. Presidente di giuria: Sergio Zavoli
Motivazioni della giuria: Cresciuta nel Nordest dell'Italia e specializzatasi nel fervido clima catalano, Marta Cuscunà è autrice di un piccolo miracolo. Con E' bello vivere liberi! è stata capace di restituire alla viva attenzione dello spettatore alcuni episodi della Resistenza, regalando tutto il suo giovane entusiasmo e la sua duttilità di scena alla figura di Ondina Peteani, "staffetta partigiana". Lucidità, freschezza, assenza di retorica, riso e commozione sono i suoi strumenti.
Press Quotes:
“il Piccolo”, 8 novembre 2009 di Roberto Canziani
Marta Cuscunà ha il dono di immedesimarsi nella giovane partigiana e riviverne la vita, con la stessa sfrontatezza e la stessa intelligenza. […] Dall'iniziazione politica, con bicicletta in mano, ferma al passaggio a livello del treno, fino alla rappresentazione del lager, in cui solo una incredibile determinazione personale riesce a salvarla, la vita di Ondina è invece un'onda che investe gli spettatori e li lascia alla fine scossi, grati alla piccola Marta, sua reincarnazione, di averla conservata intatta e vivida, in uno degli spettacoli più toccanti ed entusiasmanti di questa stagione.
“il manifesto”, 25 ottobre 2009 di Gianfranco Capitta
[…] tra gli spettacoli dei più giovani (in particolare la sezione dedicata ai vincitori del premio Scenario) è stata una sorpresa bellissima assistere alla rievocazione di una staffetta partigiana tra Monfalcone e il Carso durante l’occupazione nazifascista. Marta Cuscunà è un’attrice giovane, che da sola si è scritta, inventata e interpretata È bello vivere liberi!, racconto di quel personaggio ispirato ad una eroina vera, Ondina Peteani. Il racconto è commovente ed esaltante insieme, ed anche fuori delle ultime colture teatrali della sua generazione. Ma oltre a questo Cuscunà ha doti così accentuate di bravura e simpatia, che è facile pronosticare per lei una strada sicura.
“Gazzetta di Parma”, 31 gennaio 2010 di Valeria Ottolenghi
[…] Molto brava Marta Cuscunà mentre racconta, spiega, s’identifica con Ondina Peteani […] E straordinario si rivela il modo in cui viene rappresentata l’esperienza di Auschwitz, figure fragili, quasi aliene, grandi occhi lucidi, mani infilate in scuri guanti a muovere questi pupazzi/donna […] Il ritorno a casa, il ricordo struggente: bello sì davvero vivere liberi…
“klpteatro.it”, 19 Settembre 2009 di Simone Pacini
[…] La ricerca della Cuscunà è decisamente contemporanea. Originale e poetica rispetto a tanto teatro di tendenza visto nei festival estivi, la giovane e poliedrica artista di Monfalcone con coraggio e determinazione mischia la tradizione e l’innovazione. Il risultato si vede, in una rievocazione storica che è la meticolosa ricostruzione della vita di Ondina, attraverso un attento lavoro di ricerca sul territorio. La narrazione viene affiancata da una recitazione frizzante, un monologo moderno dai sentimenti puri e antichi. […] in questo lavoro immaginiamo e agogniamo la versione definitiva, visto che in venti minuti troviamo soluzioni sceniche efficaci da sviluppare ulteriormente, ma soprattutto ci viene restituita la gioia di vivere, attraverso un messaggio di libertà di un personaggio fuori dalle cronache ma significativo della nostra storia recente, interpretato con considerevole freschezza, qualità e dolcezza dall’attrice.
"Giornale di Vicenza", 17 gennaio 2011 di Alessandra Agosti
"Segnatevi questo nome: Marta Cuscunà. Scrivetelo in grande e marcatelo bene con l'evidenziatore. Perché di lei si parlerà, e tanto. […] Marta Cuscunà ha fatto una scelta e l'ha espressa forte e chiara, infischiandosene di prudenza ed equilibrismi politici-storici dando un calcio a qualsiasi tentativo di revisionismo. Ha conosciuto la Resistenza come tutti gli under 30: a scuola, magari senza nemmeno approfondire troppo quell'argomento, sempre più delicato e scomodo a mano a mano che gli anni passano e il numero dei testimoni diretti si assottiglia. Ma la differenza è qui: ha cominciato a farsi domande, a voler sapere. Ed è questo il messaggio che rivolge al suo pubblico, a quello dei giovani in particolare: prendete una posizione, quella che ritenete più giusta e non siate passivi. […] "
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