Domenica 10 maggio il Teatro San Teodoro di Cantù inaugura la prima personale di Sirio Bertani, Blu Pesca, a cura di Elisa Fusi. Con una pittura gestuale ed espressionista, Bertani ricerca l'antiestetico stravolgendo le forme e le fisionomie, marcando i contorni e infiammando i colori. Sono opere concettuali più che narrative, che nascono direttamente dall'inconscio, da una visione interiore trasognata e lontana dal reale. Le figure perdono la loro identità e si svuotano dell'anatomia per fondersi col paesaggio. Lo scenario di sfondo, che nelle linee corrisponde a quello delle incisioni, risulta un mare metafisico senza connotazioni, uno spazio mentale di approdo e rifugio. Le incisioni, rispetto alle grandi mappe pittoriche, ricercano un'essenzialità minimalista: in pochi centimetri si concentrano dei paesaggi tracciati da linee scarne e asciutte, prodotte da una visione sintetica ed evocativa. A queste opere si aggiungono i disegni, nei quali risulta maggiormente evidente il tratto grezzo e violento dell'artista, che risente dei modi della street art. Su questi fogli si distinguono, tra i grovigli della matita, le incarnazioni di un immaginario sotterraneo e oscuro, popolato da anatomie zoomorfe, personaggi mutili e demoni. Di sicuro impatto emotivo.
Biografia: Sirio Bertani nasce ad Asola (MN) nel 1988. Vive e lavora a Seveso. Esegue i primi disegni su muro nei pressi della cucina di casa Bertani per poi approfondire la propria passione per l'arte al liceo artistico Modigliani di Giussano. Frequenta attualmente il biennio specialistico di pittura all'Accademia di Brera. Fa parte da diversi anni di un collettivo artistico che ha esposto in numerose mostre nazionali internazionali. Questa occasione rappresenta la sua prima mostra personale come Sirio Bertani.
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