Laura Giardino presenta per la prima volta al Caos centro arti opificio siri di Terni Vertigine personale site-specific, per il ciclo SATISFACTION, quattro personali di differenti artisti che fino ad aprile 2014 presenteranno i loro lavori nella Project room del CAOS, uno spazio espositivo dedicato a Adriano Ronchini e all'intuizione nell’arte e destinato ad accogliere le nuove generazioni di artisti. Otto opere, tecnica mista su tela, un video e una performance, compongono la mostra della Giardino, ricreando un’ambientazione noir, fatta di doppi sensi e doppie realtà, facendo dell’ambiguità e dell’impenetrabilità, qualità desiderabili. Nelle opere dai toni di un neorealismo pop, tutto al personale, percepiamo segni dal passato, dall’arte cinematografica noir degli anni 40’ e 50’, alle ambientazioni e scene fotografiche degli anni 60’ e 70’, che miscelati intenzionalmente dall’artista, rendono questi lavori eccezionali. Marchiate da un singolare segno di ricerca, unico del suo tempo, della sua storia e della sua esperienza, le opere della Giardino sono pungenti, sensuali, equilibrate nell’estetica, seppur instabili nel significato. Le tele, dal tratto graffiante, attraggono e seducono il nostro sguardo, lasciando un retrogusto impercettibile di mistero. Un mix di sensazioni contrastanti, trova il necessario bilanciamento nell’uso consapevole della linea e del colore, in grado di creare composizioni perfette e rigorose, dove anche la minima imperfezione diviene intonata alla disposizione estetica, contrariamente a quello che è espresso concettualmente. Colori freddi, avvolti da una brina di sospetto, caratterizzano paesaggi alienanti e interni insoliti, evidenziando l’intenzione spaesata dell’artista, di coinvolgere in un vortice di indefinibili emozioni lo spettatore. Il titolo, ispirato a Vertigo (La donna che visse due volte) di Hitchcock, è una vertigine d’identità multiple che mette in crisi il reale, dove il tema del doppio in questo caso si moltiplica anche più volte. L’artista ci proietta in una vertigine di domande sulle mille e nessuna possibili realtà e identità allʼinterno del opera. |